sabato 28 settembre 2013

Un luogo chiamato "Casa"

Ho trascorso due giorni interi a pensare cosa scrivere su questo primo post, senza venirne a capo ovviamente. All'inizio ero convinta che dovesse essere un argomento importante, qualcosa per cui valesse la pena fermarsi e iniziare a leggere questo blog, invece mi sono ritrovata a scrivere a ruota libera come una scema... beh, non stupitevi, questa cosa succederà molto spesso. Capiterà che parlerò di persone a me vicine, ma se dovesse succedere non scriverò mai il loro nome, quindi inutile diventar matti a cercare.
Per rendervi partecipi della mia vita, è il caso che vi descriva il mio mondo: casa!
"Casa" è l'edificio in cui convivo con altre nove anime: quattro persone (fratello, sorella, madre e padre) e cinque vispi animaletti, fra cane e gatti, che combinano più danni di un toro imbufalito.
Casa è come un porto di mare. Gente che va e viene ad ogni ora: conoscenti, amici, clienti, curiosi...
Mi sveglio al suono delle trebbie che passano per strada di prima mattina oppure per la doppia sveglia di mia sorella. Avete letto bene: doppia sveglia, perché, come vi spiegherebbe lei stessa, facendo così sa che ha altri minuti da trascorrere a letto dopo il suono della prima sveglia. Eh già, condivido la camera da letto con mia sorella, anche se chiamarla "camera" non è proprio il caso. Diciamo che assomiglia di più ad un magazzino tappezzato di scarpe ( quelle di mia sorella, ovvio) e di libri ( i miei ).
Casa mia non ha nemmeno un angolo bianco e le pareti sono completamente ricoperte da quadri, tutti dipinti dalla mia bravissima mamma. E' piccola, accogliente, incasinata ( tranne quando sappiamo dell'arrivo di ospiti ). E' semplicemente un luogo vissuto , uno spazio in cui anche un amico si può sentire a casa. La prima cosa che gli amici imparano di casa nostra è dove si trovano i bicchieri e il frigorifero.
Che senso ha avere una casa sempre ordinata, dove non passa mai nessuno?
Da bambina avevo un'amica e casa sua era sempre, e sottolineo sempre, impeccabile. Una di quelle case con pavimenti in marmo lucido, tavolini di vetro, divani in pelle. Non c'era nemmeno un grammo di polvere sui mobili e ogni volta che si entrava in casa ci si doveva togliere le scarpe. Io avevo persino paura a muovermi su quel pavimento e ad ogni passo mi guardavo indietro per esser sicura di non aver lasciato un alone. 
A casa mia, invece, gli amici si tolgono le scarpe solo quando si distendono sul divano, magari in inverno, sotto una copertina di pile, con una bella tazza di cioccolata calda con panna fra le mani. 
A casa mia gli amici sanno che se ho fatto dei dolci o li trovano in forno oppure in frigo.
A casa mia, a cena o a pranzo, gli ospiti sanno che il cane ( un pastore maremmano di sessanta chili circa ) farà la spola fra un commensale e l'altro in cerca di cibo, solo per golosità, e sanno anche che un abbigliamento sportivo è preferibile ad un paio di tacchi.
Non cambierei nulla di casa mia perché mi piace così com'è!
Questo è semplicemente un luogo che posso chiamare "casa".

Nessun commento:

Posta un commento